Il 18 febbraio scorso abbiamo organizzato un incontro con gli alunni dell’Istituto Comprensivo Via Ormea di Casalotti e Marco Cinque. I ragazzi hanno scritto un bellissimo articolo indirizzato a Marco.
Come si dice fra amici “come fai a descrivere Marco Cinque a chi non lo conosce? Non si può! O lo conosci, oppure lo devi conoscere!”. Senza dubbio Marco è un uomo appassionato del suo lavoro come scrivono i ragazzi, ma non solo. Marco è molto altro e qualcosa si può intuire da ciò che riportano i ragazzi:
Il 18 Febbraio 2016 lo scrittore e musicista Marco Cinque è venuto a trovarci nella nostra scuola per un incontro con le classi I, II, e III L del tempo prolungato. Questo incontro fa parte del progetto “Leggere danneggia seriamente la tua ignoranza”, a cui le tre classi partecipano in questo anno scolastico in collaborazione con la libreria “Il Pellicano”.
Per noi è stata un’occasione entusiasmante, completamente diversa dalle nostre solite lezioni scolastiche perché abbiamo avuto la possibilità di incontrare uno scrittore e musicista, ma soprattutto un uomo appassionato del suo lavoro. Marco ci ha spiegato come i diversi linguaggi (le parole e la musica) possono fondersi insieme creando qualcosa di armonico e straordinario e ce lo ha dimostrato recitando una sua breve poesia. Inizialmente senza usare l’intonazione e senza rispettare le pause, poi invece è riuscito a drammatizzarla variando il tono della sua voce e accompagnandola con il suono della sua musica. Quando Marco Cinque ha preso in mano i suoi particolari strumenti come la Sansula, il bastone della pioggia, lo scacciapensieri etc…
siamo rimasti letteralmente senza parole e abbiamo ascoltato in profondo silenzio l’armonia di quei suoni che riproducevano melodie naturali, lasciandoci immaginare luoghi lontani. Siamo stati coinvolti nella scrittura di un testo poetico partendo da ciò che ci veniva in mente alla parola “Mi piace” e ”Non mi piace”, poi Marco ha scelto alcuni di noi che hanno recitato ad alta voce i versi composti mentre altri ragazzi suonavano i suoi strumenti.
Abbiamo sperimentato veramente cosa significa realizzare un piccolo concerto poetico. Nella seconda parte del nostro incontro Marco ci ha raccontato una sua esperienza nel carcere di San Quintino in California, nel reparto del “braccio della morte”. Qui sono detenuti i condannati a morte (circa 700) tra i quali Fernando, un nativo americano condannato a morte con cui Marco ha intrattenuto una corrispondenza epistolare dal 1992 e che è diventato poi suo “fratello adottivo”. Questa è stata un’occasione per parlarci di alcuni temi importanti come quello del razzismo, del non rispetto dei diritti umani e della pena di morte. Noi ragazzi abbiamo partecipato con domande a cui Marco ha ampiamente risposto chiarendo i nostri dubbi e curiosità. È stato molto emozionante quando ci ha mostrato il medaglione con l’immagine di un’aquila, realizzato da Fernando e da lui donato a Marco come simbolo di fratellanza e presenza del suo “spirito” ovunque lui andrà.
Abbiamo anche imparato il saluto della tribù indiana di Fernando che consiste nel battere prima due pugni sul cuore, poi due dita sulla spalla sinistra e infine nel distendere il braccio segnando l’orizzonte, un gesto che può avere un grande significato anche per noi: “Fratelli, insieme, nel mondo”.
Speriamo che questa nostra amicizia appena iniziata con Marco possa continuare nel tempo per farci vivere altre emozioni e per farci conoscere ancora le sue grandi esperienze.
Grazie Marco!